«Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.»
Le parole pronunciate da Ulisse nel canto XXVI dell’Inferno rappresentano forse la sintesi del pensiero filosofico di Dante: la ricerca e il conseguimento di virtù e conoscenza rappresentano la vera ragione dell’esistenza umana. E Dante, non a caso, nella Commedia ha inserito moltissima della conoscenza del tempo. Sfruttando metafore, allegorie e artifici retorici il poeta cerca di raccontare e rendere chiari ai suoi lettori le teorie scientifiche dell’epoca, dal movimento degli astri alla matematica, dalla superficie lunare ai fenomeni geologici, dal comportamento animale alle proprietà della luce. In occasione dei 700 anni dalla morte del poeta, attraverso un dialogo fra scienza e letteratura, scopriremo un ruolo di Dante spesso poco conosciuto: quello di divulgatore scientifico.
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